lunedì 27 dicembre 2010

Sciar mi è dolce

Metter gli sci per la prima volta è una grande emozione!
Considerando che far indossare una paio di scarpe nuove a Riccio è sempre una prova di forza e di pazienza, mai più avrei immaginato che senza alcuna protesta e con grande curiosità si sarebbe lasciato infilare gli scarponi e poi candidamente avrebbe chiesto: -E gli sci?


Mio figlio non parla molto, è sicuramente un "uomo" d'azione più che un oratore, quindi la sorpresa è stata doppia, nessuna protesta e pure un commento pertinente!
Abbiamo scelto di affittare l'attrezzatura per una funzione pratica ed economica, non doverli portate in Piemonte da Roma e non affrontare una spesa con l'incognita se li avesse usati o no. Penso che tutti i genitori abbiano questo tipo di approccio agli sport dei figli, non fosse altro perchè crescono e ogni hanno scarponi, tuta, sci, casco, anche i guanti potrebbero non andare più bene.
Devo dire la verità: il vero appasionato di sci è Dedo, io per nulla, e comunque in linea generale, essendo molto freddolosa trovo sempre delle scuse pur di evitare gli sport invernali. Nelle altre stagioni qualcosa in più faccio!
Tornando al mio piccolo sciatore, l'avvio a questo sport è stato dei più rosei, messi gli scarponi negli attacchi si è lasciato andare con il volto che irradiava pura gioia.
Tutto questo ieri con mamma e papà.
Oggi siamo passati al secondo livello: lezione con la maestra.
Noi ci siamo tolti di torno e sorseggiando un caffè abbiamo assistito orgogliosi ai primi tentativi di spazzaneve. Tutto benissimo.
Domani si continua.

sabato 25 dicembre 2010

Auguri!Auguri!Auguri!



Il giorno di Natale volge al termine.
Un turbinio di carte colorate, abbracci e auguri.
Ho la fortuna di avere una famiglia meravigliosamente espansiva, espansa ed esplosiva!
Il mio augurio va a tutti loro e a tutti voi che per caso passate da qui.


Auguri!Auguri!Auguri!

giovedì 23 dicembre 2010

Un Sorbetto Festoso

Il pranzo di Natale sarà, come sempre, come da tradizione pantagruelico!

Spesso propongo un sorbetto dopo il secondo e mi piace molto variare i gusti di anno in anno.
C'è stato lo "sgroppino" classico limone e vodka, il sorbetto di mele e Calvados, quello di pere e grappa ecc.
Tuttavia da quando c'è Riccio ho scelto versioni più sobrie.
Qualche Natale fa, non mi ricordo su quale rivista di cucina, mi capitò di leggere una ricettina velocissima per un sorbetto di limone arricchito da succo di melograno che, oltre che essere beneaugurante, risultò essere buonissimo, dissetante e analcolico.

Ecco come si fa:

(dosi per 6 persone, dipende molto dai flute che userete)

Circa 800g di sorbetto al limone (fatto da voi, comprato va tutto bene)
2 bicchieri di succo di melograno

Glassa Reale per decorare:

1 albume
300 zucchero a velo
succo di limone
panna da montare




Considerare che la decorazione dei bicchieri e gli alberelli richiedono tempo, più che a farsi ad indurirsi, quindi cercate di fare spazio nel frigorifero ( la cosa difficilissima in questi giorni di pranzi e cene) e mettetevi al lavoro almeno il giorno prima.
La glassa reale è semplicissima.
A differenza della glassa semplice bisogna montare a neve l'albume e aggiungere lo zucchero a velo, qualche goccia di limone ed ecco fatto.
Con questo tipo di glassa si possono fare sulla carta da forno delle decorazioni che si potranno staccare una volta indurite (dopo una notte in frigo) e posizionare sui vostri dolci.
Con la glassa nella siringa con la bocchetta a foro piccolo ho decorato i bicchieri, ne basta poca, un giro sul bordo insistendo un po' di più per farsì che la goccia "cada".
Procedete, invece all'ultimo momento con la prepazione del sorbetto.
Trattandosi quasi di un sorbetto da bere il fattore tempo è determinante, altrimenti risulterà troppo liquido o troppo duro.
Tenete pronto il succo di melograno, spremuto nello spremiagrumi e filtrato,  aggiungetelo al sorbetto, che dovrà essere già morbido, e con una frusta mescolate bene il tutto, deve avere un bel colore rosato,
versatelo nelle flute fino a un dito dal bordo.
Montate la panna ben ferma e con la sac a poche con la bocchetta a stella decorate il "cappello" del bicchiere.
Abbiamo finito: staccate con delicatezza i pinetti di glassa dalla carta forno e affondate il gambo nella panna. Servite.
Solitamente a questo punto del lauto banchetto natalizio una pausa ci sta bene e dopo il sorbetto si è pronti per passare al Gran Panettone!

martedì 21 dicembre 2010

La Parata dei Dolcetti

http://colbybluth.deviantart.com/art/
Nel 1935 Walt Disney fece uscire nelle sale cinematografiche un piccolo gioiello dell'animazione, un piccolo cartone animato ambientato nella città dei dolci, dove le case hanno i tetti glassati, gli alberi hanno chiome di marshmallows e i suoi abitanti sono di pan di Spagna e di pan di zenzero.
Se non l'avete mai visto, sono lieta di presentarvi:

Silly Simphony

The Cookie Carnival



venerdì 17 dicembre 2010

La casetta di biscotti Riccio e Mausi


La mia casetta di biscotti

Le feste di Natale in arrivano mi fanno sempre lo stesso effetto: voglia di casa e di coccole. Visto il freddo di questi giorni poi, la voglia di restare a casa ad invertarci mille giochi vien da sè.
Abbiamo così invitato una mia amica con la figlia per un piccolo divertimento in cucina.

Mescolando in una ciotolina due cucchiai d'acqua e 100g di zucchero a velo è subito pronta la glassa per decorare una casetta di biscotti. La consistenza giusta è cremosa, densa, non deve essere liquida. Si può mettere nella sac a poche o nella siringa da pasticciere. Preferisco la seconda, si spreca meno glassa ed è più facile da usare anche per i bambini.

Ho scelto di usare semplici biscotti petit. Oltre la comodità di averli pronti daranno alla casetta finita una dimensione contenuta, ideale per una merenda per due monelli. Non dimentichiamo che per ogni bon bon messo sul tetto almeno due finiscono in bocca!!!
Ho preparato due casette una l'ho decorata io, per fare un esperimento, l'altra l'ho lasciata alle fantasiose manine di Riccio e Mausi.
Per aiutare i muri a sorreggersi ho messo dei marshmallos all'interno, ideali anche per far le finestre, il comignolo, sostenere lecca lecca e figurine di gelatina. Gli stipiti e l'architrave della porta sono di bastoncino di cioccolata
I bimbi si sono divertiti moltissimo e sono stati precisi e metodici, dei veri mastri carpentieri, ops! volevo dire pasticcieri.
Al momento di mangiarsela non sono riusciti a finirla tutta... come pensavo avevano già mangiato abbastanza durante il cantiere!


La casetta di Riccio e Mausi

Per la serie: Glassa, biscotti e...fantasia!
Ecco qui lo slideshow.

giovedì 16 dicembre 2010

Presepio in fil di ferro

Alla metà degli anni '90 per Natale mi regalarono delle pinze a punta fine, le classiche pinze che chi si diletta nel fai da te non può non avere, e per alcuni tempi anche io creai bijoux in filo d'argento e perline.
Poi ho perso l'ispirazione.
Mi piacciono moltissimo le cose fatte di filo e perline, ma le cose fatte dagli altri.
Ho ancora scatole intere di perline. Aspetto solo che Riccio abbia più pazienza per infilarle con me e l'ispirazione tornerà.


Presepio in filo di ferro

Tornando al presente anche quest'anno i miei genitori hanno tirato fuori dalla scatola degli addobbi di Natale un piccolo presepio essenziale fatto da me, realizzato proprio in quei giorni di festa in cui mi regalarono le pinze, le stesse che uso ancora.

San Giuseppe


Gesù Bambino e Madonna


Angelo
Ricordo che non seguii nessuno schema particolare, assecondai solo il filo come usciva dalla classica matassa rotonda che arrivava dritta dal negozio di ferramenta sotto casa.

Girai solo, con l'aiuto delle pinze, alcuni riccioli tanto per dare una certa grazia al filo troncato.

Mancano anche le aureole, sottintese, e la stella cometa che da tempo mio padre vorrebbe che aggiungessi all'insieme.


E' talmente lineare che è tutto fuorchè "artzigogolato"!

martedì 14 dicembre 2010

Riccio PerformingART - Luci in movimento saltando sul lettone

Che la fotografia sia una mia piccola passione fra le tante l'ho già detto e questo che sto per pubblicare è un esperimento quasi banale, ma che io e Riccio ci siamo divertiti moltissimo a realizzare.

Impostate la macchina digitale su "fuochi artificiali",  che in automatico disattiva il flash e tiene aperto l'otturatore per alcuni secondi, quasi tutte le fotocamere hanno questa impostazione.

Giochi di luce - Saltando sul lettone
Se avete un cavalletto usatelo perchè il risultato sarà certo più nitido, ma anche senza, come nel nostro caso, l'effetto è notevole.
A questo punto serve un aiutante che dotato di piccola torcia elettrica a led salga sul letto e, con il vostro permesso, si metta a saltare.
La stanza, anche se a persiane chiuse e luci spente non sarà al buio, la luce della torcia la illuminerà a sufficienza per non cadere!
Dopo avere scattato la prima foto l'ho fatta vedere a Riccio, gli è piaciuta moltissimo e si è rimesso a saltare ridendo a più non posso.
Così ne abbiamo fatte molte altre cambiando luce, prima azzurra poi rossa. Infine abbiamo usato una specie di "spada laser da Jedi" a led multicolore.
Lo so che non è da genitore politicamente corretto lasciar saltare il proprio figlio sul letto.... ma non ho resistito!

lunedì 13 dicembre 2010

Elogio alla pasta di sale

"In 3 minuti è pronta, in 2 minuti tutti gli strumenti usati per prepararla sono puliti e in 1 minuto puoi serenamente caricare la lavatrice di vestiti incrostati di pezzi di pasta ed essere certa che verranno puliti!
Cosa si vuole di più! Evviva la pasta di sale."

Un tempo esisteva solo il Pongo o il Das. Esistono ancora.
Il primo a base di cere colorate, non secca mai, ma continuando a impastarlo e rimpastarlo i colori si mescolano in un orrendo grigio-marrone e a quel punto i bambini smettono di creare deliziose sculturine e comunciano a spalmarlo in giro per la casa.
Il secondo più simile alla creta, grigiastro già di suo, secca all'aria abbastanza velocemente. Secondo me sporca meno del pongo (che essondo una materia grassa unge pure), ma è per forza da dipingere ed lì che il gioco si fa più sporco. Per fortuna si può colorare con i pennarelli, anche se ne consumi una scatola intera per ogni opera d'arte.

Oggi esistono paste da modellare fantastiche, adatte per ogni occasione; non nego una certa attrazione per la pasta di mais (amido di mais, colla vinilica e acqua) che tanto va di moda e la pasta di pane (mollica di pane da tramezzini e colla) meno conosciuta ma interessante.
Oppure quelle in commercio come il Fimo e il Cernit, sintetiche, non seccano all'aria, ma solo nel forno. (Però esalano fumi tossici se il forno è troppo alto!!!) Meglio il Didò o Playdoh che sono a base di farina di grano.
Resta il dubbio: per i bambini cosa è meglio?
Escludendo quelle sintetiche, lasciamole agli adulti responsabili, io scelgo la pasta di sale per le tre ragioni descritte all'inizio.
A Riccio piace impastare e modellare tutto quello che gli suggerisce la fantasia e non importa se ne spreca un po' o se cadendo si rompe o se l'umidità comprometterà le sue creazioni.
Come ho detto: in tre minuti possiamo ricominciare.

Io seguo questa ricetta:

1 parte di farina 00
1 parte di sale fino
1/4 di parte acqua

Abbiamo fatto un piccolo lavoretto come regalino di Natale.
Ecco lo slidetutorial. Semplicissimo.
Buon divertimento!





venerdì 10 dicembre 2010

Falsi Covrigi

Falsi Covrigi
In un viaggio in Romania ho scoperto i covrigi.
Prodotto da forno che ricorda gli pretzel bavaresi, ma con sopra il "mac" ossia i semini neri di papavero.
Tentare di rifarli in casa richiede tempo e pazienza e tutte le persone rumene di mia conoscenza, tutte, mi hanno detto che in casa non si fanno mai, si comprano in panetteria.
Una catena di supermercati di Roma propone insacchettati i covrigei (diminutivo), ma sono pessimi duri, insapore... insomma ciò pensato un po' su... e ho deciso di farli "finti".
Purtroppo ho finito i semi di papavero, aggiornerò la foto appena li rifaccio.

Dose per una teglia di covrigi (circa 25 pezzi)
Pasta per pizza, anche pronta stesa rettangolare.
1 tuorlo
Sale grosso
Semi di papavero

Accendere il forno a 180°.
Tagliare a strisce la pasta spessa 4-5 mm, larghe 1,5 cm e lungo 22-24 cm
Annodare dando la caratteristica forma e posare sulla teglia foderata di carta da forno. Spennellare accuratamente di tuorlo d'uovo e cospargerli di sale grasso e semi di papavaro.
Infornare per 15-20 minuti, devono avere un bell'aspetto dorato.
Sono buoni tiepidi, io li inforno prima di andare a tavola e li servo con gli aperitivi.
Non si conservano, il giono dopo sono gommosi, quindi magiateli tutti!!!!

giovedì 9 dicembre 2010

Foto: quando ancora il digitale non c'era.


Vienna - Ruota panoramica Prater

Collina torinese - Zucche nell'orto

Ho messo in ordine un po' di foto e ho ritrovato foto che credevo perse per sempre.
Ancora mi mancano all'appello album interi, ma nel frattempo gioisco non poco nel rivedere i miei scatti fatti con una Laica, cimelio familiare, alcuni anche sviluppati e spampati in un bianco e nero che oggi basterebbe photoshop et voilà! Ecco fatto l'effetto vintage.
I negativi chissà dove sono e in ogni caso sono destinati comunque all'oblio.
Non sto dicendo che usare una macchina fotografica digitale sia meno gratificante o meno creativo, dico che, ed è un parere personale condivisibile o no, che le foto di una volta erano tutt'altra cosa.
In uno dei miei molti traslochi dalla cantina è riemersa anche tutta l'attrezzatura per la camera oscura: ingranditore, bacinelle per gli acidi di sviluppo e fissaggio, la tank per i rullini, le pinze, il timer, la mitica lampadina rossa... insomma é successo che fra un trasloco e un'altro questa roba è passata da una cantina ad una soffitta e nel frattempo io sono passata al digitale... e con un bimbo per fortuna!
Fotografare un bambino vuol dire spendere patrimoni per stampare smorfie sfuocate!

Così è l'evoluzione, fare foto è un hobby che resta, sviluppare e stampare in camera oscura ahimè, è un hobby oggigiorno improponibile.

giovedì 2 dicembre 2010

Arriva Dicembre...arriva Natale!

In casa girano già pacchi e pacchettini che occulto in ogni dove!
Per evitare che mio figlio curiosone vada oltre il lecito ho già impacchettato tutto con carta da regalo e sopra un secondo strato di giornale.
L'anno scorso ha funzionato, ma quest'anno Riccio ha capito che un parallelepipedo incartato 9 volte su 10 è un regalo.
 
Luci d'Artista a Torino - Monte dei Capuccini

Non solo, siccome il nostro Natale sarà come ogni anno nomade, da Roma partiremo per Torino, mi domando come faremo a stare con i regali, le valige e il nostro cane "medio" Babette nella station wagon. Ah, mi dimendicavo che ci sarà anche un comodino, anche quello deve andare a nord!
Ho sposato un genio del caricamento auto, come usa lo spazio papà Dedo neanche in anni di allenamento con tetrix potrei farlo.
Mi arrendo: sarà complicato, ma l'obbiettivo è andare in vacanza e solo questo mi carica di nuove energie.
Torino, dove sono nata e cresciuta, ci aspetta.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...