lunedì 31 gennaio 2011

Si potrebbe andare tutti allo Zoo comunale

Nuotare con i pinguini allo zoo di Torino
Una visita allo zoo è sicuramente un buon modo per far vedere ai nostri figli quanto è alta una giraffa o quanto può essere veloce una scimmia all'ora del pasto.
Non in tutte le parti del mondo, però, i giardini zoologici sono ospitali per le creature del regno animale; per fortuna in Italia si cerca già da qualche tempo di tutelare e migliorare gli standard.
A metà degli anni '90 il progetto di trasformare gli "zoo" -quindi gabbie e barriere- in "bioparchi" prese il via cominciando da Roma con il
Bioparco di Villa Borghese, il quale proprio questo mese ha compiuto centanni.
Nel nuovo concetto di parco zoologico gli animali hanno maggiori spazi e,  passatemi la parola, migliori "arredi" che creano la giusta ambientazione per ognuno di loro, provenienti da tutte le latitudini e langitudini.
Bolder Beach -ZooMondoAnimale- Torino

Vicino a Torino, rispetto allo zoo centenario romano, è appena nato un nuovo concetto di bioparco. Lo chiamano "bioparco immersivo".
Lo ZooMondoAnimale è stato inaugurato nell'estate 2009.
Oltre ad ospitare animali da ogni parte del mondo ha il compito di accogliere e rendere nuovamente "liberi" animali che sono stati sequestrati a privati sconsiderati o a circhi che non erano in grado di dare loro una vita dignitosa. In questi casi il ritorno alla vita selvaggia è fuori discussione, sia che si tratti di animali nati in cattività che di creature nate libere e rese prigioniere, ormai troppo abituate alla presenza dell'uomo per averne il giusto e sano timore.
Il nuovo zoo di Torino,  oltre a non porre barriere e gabbie fra il visitatore e l'animale permette anche cose veramente innovative come fare il bagno con i pinguini!
Lo zoo confina con una struttura parco-divertimenti che propone una bellissima piscina con sabbia bianca e grandi massi africani, divisa dalla vasca dei pinguini solo da uno vetro. L'esperimento è suggestivo e sicuramente, coivolgente.
Lo Zoom ha un sito molto bello, che vi invito a visitare.
Questa che potete vedere qui sotto è la intro al sito. Un piccolo corto in animazione stop motion, molto, molto carino.

sabato 29 gennaio 2011

Rotolo alle erbette biete


Semplicissimo. Rustico.
Lo consiglio per un brunch o un pic nic fuori porta.

Ingredienti:
400gr pasta per pizza già stesa rettangolare
450gr erbette biete surgelate
150gr pancetta dolce a cubetti
150gr Emmenthal a cubetti
1 scalogno fresco tritato
1 bianco e 1 tuorlo d'uovo per sigillare e colorare

Preparazione
Togliete la griglia dal forno e accendete a 180°.
Su di un asse tagliuzzate le biete, naturalmente già scongelate e ben strizzate.
A parte in una padella calda senza olio buttate la pancetta: fatela rosolare, aggiungete lo scalogno e fatelo appassire. Unite le erbe, fate saltare due minuti, spegnete e lasciate intiepidire. Tagliate a dadolini l'emmenthal.
Stendete il rotolo di pasta sulla carta da forno sulla griglia, disponete le biete sul rettangolo, mescolando anche il formaggio. Lasciate 2 cm  di borbo libero e spennellate bene la cornice così creata con  il bianco dell'uovo.
Immaginate il rettangolo come diviso in tre parti dal lato lungo: aiutandovi con la carta da forno piegate 1/3 del rettangolo sul secondo e ripiegate l'ultima parte sopra tutto. Sigillate bene i fianchi del rotolo e decorate con il tuorlo.
Infornare per 40'-45' a 180°.

giovedì 27 gennaio 2011

Mini Memory di carta riciclata


Qualche tempo fa, ho messo da parte alcune carte da gioco spaiate e quindi inutili anche per fare un solitario, tuttavia meritavano una seconda possibilità.
Ho scelto dalla mia busta della carta da pacchi  alcune strisce avanzate. Troppo piccole per usarle per incartare regali, ma così allegre e colorare che buttarle mi spiaceva.
Una in particolare con un motivo a "pupazzi di neve" l'ho conservata apposta per realizzare questo piccolo memory.

carte da gioco spaiate o un cartoncino (riciclato)
carta da pacchi con un motivo semplice e ripetuto
carta tinta unita
carta a righe per il retro delle carte
forbici e colla stick

nota:  potete usare tutte le fantasie di carta che preferite e che avete "avanzato"

Incollate la carta a tinta unita sulle carte da gioco dal lato delle figure e dei numeri, sul retro la carta a righe.
Cercate (nel mio caso i pupazzi) disegni abbinabili a due a due e ritagliatene un numero pari alle vostre carte da gioco. Io ho dieci carte e quindi ho ritagliato cinque coppie di pupazzi di neve di colore.
Incollate tutto sulla carta a tinta unita ed ecco fatto un memory.

martedì 25 gennaio 2011

Tiffany e i tre briganti

Una bimba diretta all'orfanotrofio incontra tre briganti nel bosco.
Raccontando delle bugie, dicendo che è figlia di un ricco maharajà, riesce a farsi portare nel loro covo, in attesa che il padre paghi il riscatto. Loro malgrado diventano una "famiglia". Ma le bugie hanno le gambe corte e i briganti delusi...

Questo coloratissimo film d'animazione tedesco  è arrivato l'anno scorso nelle sale ed è tratto da un classico della letteratura per bambini. Se l'avete perso al cinema vi consiglio di recuperarlo in videoteca.
E' una storia lineare: un'eroina, i suoi amici,  una cattivissima maestra e il lieto fine.
Non sono d'accordo con chi dice che i bambini oggi non sono in grado di apprezzare al cinema le fiabe classiche, ritmi più lenti, maggiore etica dei contenuti. I bambini vanno seguiti anche in questo e sono sicura che a nessun bambino rimarrà indifferente la scena finale a  torte in faccia. Più classico di così.


sabato 22 gennaio 2011

Mio figlio all'asilo? Ma io lo lascio nel bosco!


Non dico tanto per dire, potessi lo farei davvero.
Se l'abbinamento scuola-natura, sempre molto consigliato da tutti gli educatori e pedagogogi, in Italia è dispensato con il contagocce, tanto da definirsi un'utopia, in altri stati è una proposta formativa per i bambini più che concreta. In Germania, in Svizzera e in Scozia abbiamo esempi bellissimi di come classi con circa 25 bambini con due educatori conquistino i boschi e ne apprendano i segreti.
Conoscere i misteri della natura, non indirizza forse i bambini alla lettura o alla scrittura precoce, ma certamente li rende più rispettosi e più sensibili verso la Terra e i suoi abitanti. Insomma imparano -sul campo, è il caso di dirlo- ad essere autonomi, a saper riconoscere i propri limiti, a misurarsi con le paure, a diventare "grandi" restando sognatori e avventurieri.


Non ci sono scuse per le giornate di clima avverso: tuta termica, stivali di gomma, zainetto con bussola, torcia, borraccia e...via!
Non penso siano tanti i bambini a cui si proponga un' avventura "selvaggia" che dicano di no!
E' più probabile che siano i genitori a frenare gli entusiasmi, timorosi dei malanni in agguato.
A tal proposito ho letto un'intervista del 2009 a Carla Hannaford, biologa, pedagogista, saggista e counselor per bambini con difficoltà di apprendimento. Qui si metteva in evidenza da studi fatti in Danimarca, dove la presenza di asili "outdoor" è molto diffusa, che i bambini che li frequentano sono meno soggetti (80% in meno) a raffreddori, mal di gola e infezioni alle orecchie. Altre ricerche tedesche sottolineano che i bambini sono meno aggressivi e meno soggetti a infortuni. E ancora, studi indicano gli asili nel bosco come una terapia efficace per le sindromi di deficit di attenzione (ADD e ADHD).

E allora è bello sognare un asilo nel bosco, ma va bene anche un dopo scuola nei campi, un sabato sulla spiaggia d'inverno, una domenica nell'orto...
Farà bene ai nostri figli e anche a noi.

P.S.
In Italia  ho trovato questa proposta:
http://www.selviturismo.com/

giovedì 20 gennaio 2011

Nido di fagiolini corallo e pachino


Per la prima volta in vita mia ho provato a cucinare i fagiolini corallo.
Sentimentalmente legata ai fagiolini classici, chissà perchè, abitudine di famiglia forse, non li avevo neanche mai presi in considerazione.
Facendo la spesa con un' amica e notando il suo acquisto, le ho chiesto tutto sull'argomento.
"Non li fai mai? Devi provare, è facile!"
Mi ha rivelato il modo per fare di un contorno semplice un classico, rapido e gustoso.
Io ho aggiunto solo la parte estetica.

dosi per 4 persone:
800gr di fagiolini corallo
1 scalogno fresco tritato
250g pomodori pachino
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe

Spuntate i fagiolini e sciacquateli molto bene. Tuffateli in acqua a bollore leggermente salata per circa 5 minuti. I fagiolini vanno tolti prima del termine della cottura e buttati in padella dove avrete scaldato due cucchiai d'olio extra vergine e soffritto lo scalogno.
Aggiungere i pomodorini tagliati a metà e lasciare cuocere a fuoco medio controllando ogni tanto il tutto. Aggiustate con sale e pepe.
Quando i pomodori saranno appassiti spegnere e impiattare: scegliete i fiagiolini più lunghi e avvolgeteli per formare un piccolo nido (consiglio circa 8cm di diametro), al centro mettete i fagiolini spezzati e i pomodori. Disponete alcuni pomodori come se fossero piccole uova.
Questo contorno si  abbina molto bene alla carne.

lunedì 17 gennaio 2011

Vedo le stelle anche di giorno!

Un po' di creatività e riciclo possono dare vita a cose divertenti.
Oggi io e Riccio, a casa per un po' di febbre, abbiamo realizzato un telescopio.

Occorrente:
un cilindro di carta da cucina
tempera acrilica nera
tempera acrilica gialla
una matita bianca
carta stagnola
scotch trasparente grande
scotch nero da elettricista
uno spillo
forbici e pennello


Dopo aver colorato di nero il tubo mettete dello scotch trasparente su un pezzo di carta stagnola e fate un tappo da un lato.
Fermate la stagnola con lo scotch nero e con lo spillo eseguite dei forellini che ricordino delle costellazioni (es l'orsa maggiore e minore).
Con la matita bianca disegnate sul cilindro stelle, lune e pianeti e dipingeleli di giallo.
Ecco pronto il telescopio. Basterà guardarci dentro di giorno per aver la sensazione di star osservando i corpi celesti come farebbe un vero astronomo.

venerdì 14 gennaio 2011

Space Invaders a Roma


Il mio primo Space Invaders
L'invasione Space Invaders è avvenuta nei caldi giorni di luglio e adesso sono fra noi.

Dopo Parigi, Los Angeles, New York, ma anche in piccoli centri urbani in giro per il mondo, arrivano anche da noi.
Dietro tutto ciò c'è una anonima mente geniale, un esponente della street art francesce che ha collocato in luoghi imprevedibili piccoli e medi mosaici: ponti, edifici, basamenti di statue, angoli nella metro sono stati "attaccati".
Personalmente ne ho visti quattro, ma ho scoperto che hanno scatenato un curioso fenomeno di Invaders Watching.
Mi è capitato di scorgerli per caso lungo i miei tragitti cittadini. Ma sono ovunque e tantissimi.

giovedì 13 gennaio 2011

Tangram - Rompicapo Cinese

 Il gioco Tangram " Tavolette della Saggezza" di origine cinese è un puzzle. Questa definizione però è impropria, perchè con le sue tessere si possono creare infinite figure, anzi che ricomporne una soltanto come in un comune puzzle. Stimola la creatività, la logica, l'osservazione.
Riccio n'è rimasto affascinato da piccolissimo quando fra i nostri numerosi traslochi ho ritrovato la mia scatola di giochi da bambina.
Io avevo sette-otto anni, lui circa tre ed è entrato subito in sintonia con la saggia filosofia del gioco.

Nei negozi se ne trovano di varie marche, di legno, di plastica, mono o multicolore, ma io vi progongo di farlo in casa con i vostri bimbi.

Come si fa:
Stampate, riducendo o ingrandendo a piacere, lo schema su carta colorata.
Ritagliate il quadrato intero e incollatelo su un lato di un cartoncino spesso e robusto (se ricliclato anche meglio). Dall’altro lato incollate un foglio dello spesso colore.
Con un taglierino e un righello tagliate le figure geometriche seguendo le linee.

Come si gioca:
Solo due regoline: le tessere vanno sempre usate tutte e mai sovrapposte.
Assemblate formano un quadrato che è la forma di partenza.
Da qui, scomposte e ricomposte possono creare infinite forme: animali, persone, oggetti e così via.
Oppure potete sfidare le figure tutte nere. Bisogna comprendere come le tessere sono disposte per crearle. Più difficile sicuramente.
Ecco alcuni esempi. Ne trovere moltissimi cercando in internet.
http://safvisuals.files.wordpress.com/2008/11/tangram_erwan_01-copy.jpg


Lascio Riccio libero di divertirsi come vuole; è passato dal rimettere a posto il quadrato di partenza a riprodurre tutte le figure, copiando la soluzione (ottimo esercizio d'osservazione), a inventarne di sue.
Davvero è un gioco ricchissimo di potenzialità, non ultima come in un teatrino di ombre cinesi, le figure stimolano la fantasia e possono dare spunti per inventare tante belle fiabe.
Buon Divertimento.

http://it.wikipedia.org/wiki/Tangram

domenica 9 gennaio 2011

Raffreddore

Mentre mezza Italia ha passato le vacanze combattendo contro l'influenza noi, sani come pesci, abbiamo sciato e gozzovigliato a casa dei nonni in montagna, ma.......il raffreddore era in agguato!
Eh si, mi sono ammalata. Il resto della famiglia regge e spero che la cosa si fermi a me.
Per il momento si tratta di un banale raffreddore che non mi ha impedito oggi, ultimo giorno di vacanza, di portare Riccio a pattinare sul ghiaccio cosa che non facevo da almeno ventanni.
Tuttavia ora che siamo rientrati a casa, mi è presa una grande stanchezza accompaganta da inquietanti brividini.
Si dice che per guarire dal raffreddore basti aspettare che passi; naturalmente chi l'ha detto non ha una famiglia a cui badare.
So che ci vuole almeno una settimana e che per non rischiare una sinusite passati gli starnuti sono consigliabili i classici suffumigi.
Il rimedio delle nonne per eccellenza.
Non è necessario far bollire tant'acqua mezzo litro basta, e sempre tempo permettendo, più se ne fanno meglio è.
Tolto il pentolino dal fuoco aggiungo solitamente un cucchiaino colmo di timo (quello da cucina) e alcune gocce di essenza di eucalipto.
Entrambe queste piante sono indicate per decongestionare le vie respiratorie e molto altro. L'eucalipto inoltre ha un ottimo profumo capace di essere percepito anche dai nasi più chiusi, dando una piacevole sensazione di "ampio respiro".
Forse non vi sto raccontando nulla di nuovo, ma in questo momento malatticcio non riesco a fare di più.
Vi lascio vado a farmi una tazza di tisana con aggiunta di miele, un classico!

giovedì 6 gennaio 2011

La Galette des Rois - Il Dolce dei Re Magi

L'Epifania è la festa dei Re Magi che portarono a Gesù preziosi doni.
In molti paesi sono loro i festeggiati d'onore del 6 Gennaio, non la Befana.
In Francia è usanza preparare una torta speciale "la Galette des Rois".
All'interno di questo dolce veniva nascosta una fava secca e chi la trovava nella sua fetta veniva proclamato re o regina. Oggi in Francia il legume è stato sostituito da un piccolo oggetto prezioso o da una figurina in ceramica, ma il gioco è sempre lo stesso: chi sarà il Re?
Vi propongo la ricetta che un'amica francese dei miei genitori ci ha insegnato.

Dose: 8 persone

Ingredienti:
Pasta sfoglia, 2 dischi
burro morbido, 50g
Zucchero, 100g
Mandorle spelate e tritate finemente, 100g
Uova, 1 intero e 1 tuorlo
Vanillina, 1 bustina
Rhum, 1-2 cucchiai
Un legume secco 

tempo di preparazione 30' - cottura 30'- 40'

Preparate la farcitura lavorando lo zucchero con il burro fino ad ottenere una crema spumosa.
Incorporate un uovo, la vanillina ed il rhum e mescolate con cura.
Aggiungete le mandorle e amalgamate con cura teglia di pirex di diametro 24cm.
Rivestite una teglia con cerniera da 24cm con carta da forno e posizionate una disco di pasta sfoglia sul fondo salendo bene sui bordi.
Versate sopra la crema di farcitura lasciando circa 2cm di bordo di pasta a vista.
Disponete un fagiolo secco nella crema.

Spennellate il bordo di pasta con il tuorlo e ricoprite il tutto con il secondo disco di pasta. Sigillate bene i bordi con le dita o con uno stuzzicadente praticate sulla superficie uno o due fori per  la fuoriuscita del vapore.
La titpica decorazione di questo dolce si realizza con il coltello: incidete la pasta leggermente in modo da creare una scacchiera o delle losanghe. Spennelate tutto con il tuorlo.
Infornare a 200° per 30-40 minuti. Forno preriscaldato.
Si serve tiepido con sopra una coroncina di cartone dorato per incoronare il Re.
Deliziosa abbinata ad una pallina di gelato alla panna.

La Corona del Re

Preparare la corona del Re della festa richiede pochi minuti, ma se sono presenti più bambini valutate anche coroncine per i principi e le principesse del seguito reale, è più carino se tutti ne potranno indossare una.
Userò un po' di materiale riciclato proprio dalle feste appena passate.

occorrente:
fascie dorate da pasticceria o cartoncino ricoperto di stagnola
carte di cioccolati e caramelle colorate e metallizzate
carta stagnola
nastri dorati e argentati
forbici spillatrice
colla a caldo

Unite e spillate la fascia ad anello.
Create piccoli anelli di carta stagnola arrotolata.
Mettete dentro ogni anello così ottenuto palline d'incarti di cioccolato e caramelle, sembreranno gemme prezione incastolate.
Applicatele a distanza regolare. Abbellite a piacere con zig zag di nastri colorati.
Questa corona è la decorazione tipica del Dolce dei Re Magi che si prepara in Francia il giorno dell'Epifania.

mercoledì 5 gennaio 2011

La Befana non è una strega!

Da quando in Italia si è capito che Halloween è un'opportunità commerciale nessun bar, negozio, ristorante si fa sfuggire l'occasione.
D'accordo, tutto sommato non c'è nulla di male, ma quello che proprio non accetto è che con l'arrivo del 6 Gennaio in questi stessi esercizi commerciali e forse anche nelle case italiane, ricompaiano orrende statuette di streghe, gatto nero incluso, riciclate per interprerare la Befana.
Eh no! La Befana non è una strega.
Ogni anno è peggio, al punto che ho l'impressione che sempre più bambini abbiano paura della nonnina che "vien di notte con le scarpe tutte rotte".
Due anni fa siamo andati in piazza Navona a Roma a vedere le bancarelle che per il periodo delle feste saturano ogni centimetro quadrato intorno alla bellissima fontana del Bernini.
Con infinita trististezza ho notato che le streghe rimasuglie della festa dei mostri novembrina venivano esposte e acquistate senza alcuna difficoltatà.
La Befana è una tenera vecchina, non brutta, rugosa semmai, con gli occhi gentili e il sorriso un po' sdentato, per nulla malvagio.
Insomma, accogliere nuove usanze va anche bene, ma rovinare l'immaginario delle nostre tradizioni, no! questo non va affatto Bene.

lunedì 3 gennaio 2011

Merletti di ghiaccio

La mattina del primo gennaio, mentre Riccio faceva le sue due ore di sci con la maestra dalle 9 alle 11, io e Dedo abbiamo fatto due passi lungo il torrente gelato.


Il freddo era davvero inebriante e la natura ci ha offerto una bellisima scenografia.
Le foto non rendono davvero quanto abbiamo visto. Mancano tutte le altre sensazione che i nostri sensi percepivano in quel momento: il rumore dell'acqua che scorre, il freddo pungente sul viso, l'odore di legna umida del bosco intorno a noi.
Davvero affascinante quello che la natura sa fare.
Ecco alcune foto.

domenica 2 gennaio 2011

2011

Intanto Auguri....
però mi chiedo, non avete la sensazione che l'anno sia già iniziato da un po'?
E per la precisione da Settembre?
Io seguo il calendario scolastico.
Passate le vacanze estive inevitabilmente sento che sta per iniziare "l'anno nuovo" e vorrei considerare il 31 Dicembre, francamente, una sera come le altre.
Dico "vorrei" perchè non è possibile non accorgersi che la gente in giro è in vacanza, che per la strade si sentono colpi di petardi già da mezzogiorno e che se ti azzardi a passare da un supermercato per una scatola di dadi da brodo ci metti almeno tre anni perchè sono tutti lì a contendersi gli ultimi cotechini e lenticchie per tradizione immancabili.
No, non si può ignorare il calendario: l'anno in corso sta per terminare.
Non si può far finta che non stia per accadere...da un giorno all'altro siamo nel 2011.


Quest'anno la cena di fine anno l'abbiamo passata da amici con figli, ed è stata una deliziosa e serena cena quasi come le altre; talmente rilassata che abbiamo acceso il televisore per il conto alla rovescia, giuro, alle 23.59 e 56'', a 4 secondi dal convenzionale passaggio all'anno nuovo.
Abbiamo iniziato proprio bene, un ottimo auspicio.
Ancora Auguri a tutti!
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